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giovedì 22 marzo 2012

Le nostre "armi"

Nel titolo ho inserito le virgolette alla parola "armi", perchè in realtà non hanno nulla a che vedere con la violenza.

Qui intendiamo solo il mezzo di difesa contro i diversi attacchi del demonio, e mi riferisco agli attacchi ordinari, a cui tutti siamo soggetti (la tentazione) e agli attacchi straordinari (vessazioni, possessioni, ossessioni).
Non sono poi tanto diversi i mezzi di difesa contro attacchi ordinari e straordinari. E spesso solo mezzi che noi quotidianamente abbiamo a disposizione, ma che spesso dimentichiamo di usare.

1) una sana vita cristiana.
Il mondo di oggi, le sue teorie, le sue mode, i suoi costumi, non sempre vanno a braccetto con la purezza del modo di vivere cristiano. Spesso viviamo costantemente nel peccato senza nemmeno che ci facciamo più caso.
Non spetta certo a me porre giudizi, anche perchè i casi andrebbero visti uno per uno, e il Signore considera il nostro comportamento in relazione alle motivazioni che sono dietro, che non significa automaticamente perdonare. Per il perdono è sempre necessario il pentimento.
"Mah, io non penso di vivere nel peccato..." Questa è la nostra prima difesa, il nostro scudo, che spesso lo formiamo con carta velina, una carta che sebbene sia bianca, lascia intravedere ciò che c'è dietro, e soprattutto velocissima a strapparsi o a bruciare, lasciandoci scoperti e senza difesa.
"Sei sposato?"
"No, convivo con la mia ragazza da anni, e abbiamo un figlio. Ci vogliamo bene, e vogliamo bene a nostro figlio".
W l'amore tra due persone e w l'amore per un figlio. Ma la convivenza non è una famiglia, la famiglia è il fondamento dell'amore cristiano, la solida roccia costruita con la benedizione di Dio!
Quindi coloro che convivono, stabilmente, legati da un rapporto affettivo d'amore, non vivono una "sana vita cristiana".

"No, non sono sposato, in realtà sono omosessuale e vivo con il mio ragazzo".
L'omosessualtà non è un peccato, ma viverla sotto l'aspetto e il coinvolgimento fisico è un peccato.  Come la convivenza tra uomo e donna, anche il rapporto omosessuale non costituisce una sana vita cristiana.

"Vivi in pace con tutti?
"beh penso di sì, non ho problemi con le persone... beh forse con quella persona con cui ho avuto un diverbio anni fa e abbiamo deciso di non rivolgerci più la parola, ma niente di importante.."
Vivere in grazia di Dio è impossibile se non si vive in grazia con il nostro prossimo!

"Vai a messa regolarmente? "
"Beh, io credo molto, ma non sono praticante..."
Cosa vuol dire "essere praticante?" Chi è cristiano aderisce e partecipa alla vita della Chiesa, sa dedicare un'ora a settimana per la santa messa, si avvicina alla preghiera costantemente, ringrazia il Signore per ciò che ci dona, prega per i bisognosi e per i defunti.
E' impossibile definirsi credente e non partecipare ai sacramenti! E' come se mi definissi fan di un cantante e poi non conoscere nemmeno una sua canzone!

"Ti accosti al sacramento della confessione?"
"Uff, si, per le feste grosse, ma per il resto preferisco confessarmi direttamente con Gesù nel mio cuore"
Questa non è la confessione! Troppo comodo dire "tanto Gesù sa già i miei peccati".
La confessione, prima di tutto è un sacramento istituito da Cristo, e poi è un grande atto di umiltà nel riconoscersi peccatori davanti al ministro di Dio e proprio tramite lui ricevere il perdono. L'umiltà è la più grande arma contro il demonio, che è l'essere superbo per eccellenza.

"Fai regolarmente la carità?"
"Beh ogni tanto lascio qualche moneta in chiesa o ai ragazzini ai semafori, poi non ho molte possibilità economiche..."
La carità non si riduce al gesto economico, quello lo definirei più elemosina. La carità è un sentimento, un gesto d'amore infinito per il prossimo! Carità è ascoltare una persona in difficoltà, è voler bene a chi ci sta intorno, essere grati a coloro che ci hanno donato tanto, perdonare coloro che ci hanno fatto del male, essere pazienti, miti , puri di cuore! Allontanare da noi la rabbia, l'impulsività, le gelosie e le invidie! Donare a chi non ha, rinunciare al superfluo, essere grati per quelle poche cose che abbiamo e avere la gioia di condividerle.
Ecco la carità, tanto amata da San Paolo!

2) la preghiera
La preghiera è un'arma formidabile contro il demonio, e in primo luogo, il Rosario, questa preghiera così semplice e spesso sottovalutata. Il Rosario è una semplice e incredibile lode a Dio, a Gesù, allo Spirito Santo, attraverso Maria, la nostra Mamma Celeste e la prima nemica del demonio!
Ogni "Ave Maria" è una martellata in testa al demonio, quindi possiamo immaginare quanto effetto benefico abbia su di noi e sulle persone a favore delle quali preghiamo!
Non dimentichiamo mai di pregare, durante tutta la giornata. Non nascondiamoci dietro la scusa banale "non ho tempo"! I momenti in cui possiamo pregare sono tanti e diversi!
E poi, non è importante recitare solo le preghiere che ci hanno insegnato a memoria nel catechismo, bastano poche parole dette con il cuore che sono più efficaci di ogni frase ripetuta a memoria senza capirne il significato!!
Durante la nostra giornata, ogni tanto pensiamo nel nostro cuore: "Gesù perdona i miei peccati, accogli la mia preghiera, difendimi dal maligno". Ecco, abbiamo pregato! quanto ci abbiamo messo? quanti secondi? sono troppi? siamo così impegnati nella vanità della quotidianità che non riusciamo a fermarci pochi secondi?

3) la confessione
Il Sacramento della confessione è potente contro le insidie del maligno. Con la confessione il cristiano si riconosce peccatore, riconosce i propri errori, li pone davanti a sé e chiede che vengano perdonati. E' un grande atto di umiltà, e come già detto, l'umiltà del nostro cuore vince la superbia del demonio!
La Chiesa consiglia di accostarsi al sacramento della confessione almeno una volta al mese e in occasione delle festività di precetto.
Le persone che soffrono gli attacchi straordinari del demonio, dovrebbero accostarsi alla confessione frequentemente, magari una volta a settimana.
E' preferibile scegliere un proprio direttore spirituale che possa così conoscerci bene e ascoltare i nostri peccati fornendoci le giuste linee guida per non incorrere più nel medesimo peccato!

4) la santa messa
La celebrazione del sommo sacrificio è un elemento centrale della vita del buon cristiano. Dovremmo accostarci alla santa messa almeno la domenica e nelle feste di precetto, ma è buona cosa partecipare alla messa anche durate la settimana, se possiamo.
Nella santa messa celebriamo la parola del Signore, e il sacrificio eucaristico della passione, morte e resurrezione di Cristo, i grandi misteri di salvezza che ci hanno permesso di redimerci e di sperare ancora nella vita eterna!

5) le preghiere di guarigione e liberazione
Avremo modo di parlare ancora di queste particolari preghiere, che sono più specifiche e dirette contro gli attacchi del demonio.
Preghiera di guarigione fisica e psichica, perchè non tutte le malattie arrivano da disfuzioni del nostro corpo, ma possono essere anche causate da attacchi di tipo spirituale. Pensiamo al brano del vangelo che narra la storia di una vecchia soggiogata dal demonio e costretta a stare curva con la schiena!
Preghiera di liberazione, ma liberazione da cosa? Liberazione dagli attacchi del demonio in ogni sua forma, dalle tentazioni che non ci abbandonano e non riusciamo a capire il motivo, fino ai casi di possessione diabolica.
Le preghiere di liberazione possono essere recitate liberamente da tutti i cristiani per se stessi e per gli altri. Nei gruppi di preghiera, nelle chiese e nelle riunioni aperte a tutti è sempre preferibile che siano guidate da un sacerdote o da un consacrato.

6) l'esorcismo
L'esorcismo è un sacramentale mediante il quale il Vescovo o un sacerdote espressamente delegato dal proprio vescovo, con l'autorità della Chiesa che deriva da Cristo, impone a uno spirito immondo di lasciare il corpo di una persona posseduta da uno o più spiriti immondi.
Il rituale è espressamente previsto nella forma e nella sostanza, ne parleremo meglio più avanti.
L'esorcismo sulle cose (in particolare sull'acqua, sul sale e sull'olio) può essere esercitato da ogni sacerdote.

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